Pietro Jarre
2 min readJul 7, 2022

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DIRITTO E EREDITA’ DIGITALE — LA CIVILTA’ DI DOMANI

Il Tribunale di Milano ordina la consegna delle credenziali di account del merito deceduto alla moglie erede (https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/milano-le-password-degli-account-vanno-agli-eredi_52168927-202202k.shtml

Tutto bene? Non tanto: noi abbiamo il diritto di portare con noi alcuni segreti, abbiamo il diritto di determinare cosa venga consegnato e a chi e cosa no. La legge dal 2018 lo prevede, ma la legge si sa tutela “i vigilanti”, non i “dormienti”: per praticare questo diritto dobbiamo però lasciare chiare disposizioni in merito. Lo strumento migliore per farlo è il mandato post mortem exequendum (v. https://www.networklex.it , Avv. Alessandro D’Arminio Monforte). La soluzione informatica www.elegacy.app applica quella norma, e ci aiuta anche a aggiornare l’inventario dei nostri account: a essere vigilanti, a risolvere il problema.

Se NON lasciamo disposizioni i nostri eredi potrebbero perdere del patrimonio economico, i nostri eredi e amici del patrimonio affettivo. Inoltre, in base alla Sentenza sopra citata, che ci riserviamo di analizzare in un approfondimento successivo, i nostri eredi potrebbero appunto accedere a contenuti che noi non vorremmo in realtà fossero mai condivisi con altri. Il nostro diritto all’oblio sarebbe leso, come ogni diritto che non sia non difeso, praticato, sviluppato.

Difendiamo il nostro diritto a una gestione corretta dell’eredità digitale, perché è sempre più importante, è una battaglia di civiltà che riguarda due ambiti di grandissima attualità: sia la sfera del “fine vita”, sia quella del “digitale”.

Di grande importanza, essenziale per definire la civiltà del domani.

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