Digital Ethics Forum. Perchè è importante esserci

Pietro Jarre
eMemory
Published in
2 min readSep 8, 2020

--

Quali sono i nuovi diritti da difendere e diffondere nel digitale in azienda, a scuola? Che possiamo fare per rendere lo smart working egualitario e sostenibile nelle città? Come praticare un buon digital detox?

Partecipa al Digital Ethics Forum online dal Circolo dei Lettori di Torino: gratis, 2 ore mattino / pomeriggio, giovedì 1 e venerdì 2 ottobre. 8 minuti a speaker, e 12 minuti per domande da pubblico e giornalisti. Concludiamo con “Che fare”, iniziative e proposte concrete, il 2 ottobre alle 2.

Il 2 alle 5 segui l’assemblea SLOWEB, aperta a tutti, per contribuire alle iniziative concrete che saranno proposte da pubblico e relatori.

Tra i 30 speaker: Marco Bentivogli (Mise), Carola Frediani (Guerre di Rete), Sabina Leonelli (Exeter University), Don Luca Peyron (Arcidiocesi Torino), Alberto Rossetti (Psicoterapeuta), Benjamin Mueller (Lausanne University). Segnalo poi due eventi speciali dedicati alla lettura con Luciano Floridi (Il verde e il blu), e Simone Pieranni (Red Mirror).

Con il passaggio forzato allo smart working e alla didattica a distanza, l’insistente vana proposta di usare tecnologie di tracking, le sempre più frequenti e palesi intrusioni nella privacy ad ogni livello è esplosa con forza la domanda di etica nell’uso, nella distribuzione e produzione di prodotti e tecnologie digitali.

Riprendendo spunto dal Club di Roma di 50 anni fa, dobbiamo chiederci oggi quali siano i limiti dello sviluppo del digitale — dati infiniti, attenzione pari a zero, energia senza limiti, connessione permanente, immortalità? — per ricondurci a una visione di digitale sostenibile, equo e etico.

Pensiamo all’effetto della opposizione locale e globale agli interventi dell’industria estrattiva (oil and gas e minerario) dagli anni ’70 in poi: si è imposta la valutazione di impatto ambientale e poi sociale, l’adozione di politiche, l’accountability dell’industria, non basta forse ma è molto. Oggi di fronte alla selvaggia industria estrattiva dei dati, la ICT, deve iniziare un percorso analogo di opposizione collettiva e responsabilizzazione dell’industria e dei politici. Non si può indugiare oltre, l’incalzare della pandemia acuisce i gravi e preesistenti problemi etici e di uguaglianza.

L’arrivo dell’IA a Torino, il sorgere di gruppi di educazione civica digitale, la domanda crescente di controllo collettivo dell’uso dei dati, il nascere di politiche di Corporate Digital Responsibility nelle aziende, tutte azioni che accompagnano la importante direzione assunta dalla Unione Europea, sono segnali che mi danno speranza, e con Sloweb vogliamo diffondere e sostenere in concreto nella società, nelle scuole, nelle aziende. Partecipa, registrati subito!

--

--