Approfittiamone! 2 esercizi per togliere le nostre tracce sul web, ritrovare noi stessi, portare aria pulita

Pietro Jarre
eMemory
Published in
3 min readMar 10, 2020

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La mia prima sospensione da scuola e il primo sette di condotta me le beccai a dodici anni; avevo alzato la voce contro l’insegnante di inglese, minacciandola di cacciare lei come avevamo fatto con “quella di musica” l’anno prima. Stavo difendendo una compagna di classe da un supposto sopruso. La prof. sapeva che millantavo, ma non esitò a chiedere la mia sospensione per quella frase ingiuriosa.

Non mi pentii mai di quell’atto di insubordinazione, né mi stupii del consiglio che mia madre ad alta voce per farsi sentire da me diede al telefono alla Preside: no no signora, due giorni, non uno. Ma certo. Certo. Erano tempi così, loro facevano fronte unico e noi si cresceva per forza in fretta e forti.

Adesso che siamo tutti sospesi da scuola e dal lavoro, dalle vacanze e dagli amici, potremmo approfittarne per fare in questi giorni quelle cose belle, utili e che ci scaldano il cuore e con le distrazioni offerte dal digitale non facciamo mai: aprire gli archivi, scartare e buttare, far pulizie di Pasqua, tenere e valorizzare arricchendo di dettagli (le informazioni sopra i dati) ciò che vale “la pena” di tenere. Ah, ricordo: i giorni di sospensione da scuola li usai per riaprire le due scatole da scarpe con le lettere degli amici/amiche del mare, e rileggermele tutte; con le cartoline erano più di trenta, e profumate quelle delle ragazze.

Approfittiamone, riprendiamoci le storie della nostra vita, non lasciamole seppellite sotto cumuli di like, pattume digitale, rotoli infiniti di sciocchezze varie. Ripuliamo, manuteniamo, costruiamo qualche storia che con i nostri cari o tra noi stessi ameremo rileggere, costruiamo valore dal disordine digitale che tutti noi abbiamo.

Vi propongo due semplici esercizi:

a. Ritroviamo noi stessi. Scorriamo le foto archiviate sul nostro smartphone. Sotto quelle veramente significative scriviamo qualche commento, fatti, emozioni, dati, informazioni. Proviamo poi ad ordinarle in una storia. Potremmo usare le memotion di ememory. O altri strumenti. Facciamo però noi, conta il cammino più del destino, mettiamo da parte l’intelligenza artificiale di Google, riprendiamoci l’intelligenza nostra naturale. Qui non avendo fretta — chissà quando finirà questa sospensione — approfittiamone, godiamoci il lento gioco di ritrovare noi stessi, di separarci dall’inutile, del conservare per bene ciò che ci rappresenta.

E poi coraggio! proviamo a cancellare le foto che non meritano un commento. Queste possono rimanere nella nostra memoria, ne ricorderemo poche ma saranno quelle significative… Se ci sentiamo meglio proseguiamo, altrimenti no. Trattasi di una operazione di digital detox, ci dovrebbe far star bene, leggeri e sereni…

Se vuoi salvare in un posto davvero privato davvero protetto e molto cool le vostre foto più importanti prova il bot telegram su www.ememory.it. Quando lo abbiamo prodotto tre anni fa pochi usavano telegram … In un colpo solo invii alla TUA casa digitale una foto con didascalia, e poi la puoi cancellare dallo smartphone, perché sarà in cloud, ma in una nuvola corazzata, solo tua, protetta.

b. Cancelliamo le tracce, proteggiamoci, facciamo aria pulita. Se si trattasse di pulizie di Pasqua questo eccellente lavoro sulle fotografie sarebbe equivalente al passare in lavatrice lo stuoino dell’ingresso… non male come inizio, ma dove sta il grosso? Probabilmente sta nel cloud, in quello spazio enorme, che non si tocca, dove tutto è gratis (in corsivo le fake news). Ma quanto abbiamo sul cloud, quante tracce abbiamo lasciato nel bosco del web, perché poi ci stupiamo quanto facilmente i cacciatori seguono le nostre orme e ci tormentano con offerte irresistibili customizzate sui nostri desideri più inconsci, che neanche noi sapevamo di avere?

Quante tracce? Quanti account? Pensate a un numero n. Moltiplicatelo per dieci, ottenete 10n. Ok, probabilmente il numero di account dove avete lasciato credenziali, nomi, password è maggiore di 20n. Se provi www.elegacy.app, in pochi minuti puoi capire quanto è vasta la tua impronta digitale, e considerare di far qualche pulizia per Pasqua. Perché? Per la stessa ragione di cui sopra: perché è meglio viaggiare leggeri, è bene cancellare le impronte e non lasciare tracce e porte aperte ai delinquenti. E poi perché ogni account e traccia lasciata significa spreco di elettricità e quindi impatto ambientale. No, non ce lo dicono. Ma abbiamo tutti bisogno di aria fresca e pulita.

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